In viaggio: per conoscere il Sahara

"Certo, non basta essere un petit bédouin. Bisogna essere come Ahmed, che prepara il pain de sable, un impsto di acqua, sale e farina, cotto sotto la sabbia, che sa vagamente di castagna. Bisogna ciabattare per 30 chilometri al giorno, magari per trenta o quaranta giorni. Bisogna sapere sempre da che parte andare e non è facile quando, all'orizzonte, c'è soltanto sabbia. Bisogna avere le mani come quelle di Ahmed, tenaglie nodose capaci di fare mille legature, resistenti al fuoco e all'acqua gelida del mattino e così teatrali nella gestualità quotidiana. Bisonga conoscere il respiro del Sahara, il vento che, in questa stagione, porta pioggia e minuscole, bellissime fioriture. Non c'è altro modo per conoscerlo. Bisogna viverlo, il deserto." (da C'è di mezzo il mare. Viaggio in bicicletta intorno al Mediterraneo. di Matteo Scarabelli)